Essere consapevoli o coscienti?

CIAO!

La domanda che compare nel titolo del post di oggi  potrebbe essere interpretata come senza senso perché sinonimica..

Si potrebbe pensare cioè che coscienza e consapevolezza siano la stessa cosa….

E INVECE? 

CONSAPEVOLEZZA E COSCIENZA SONO LA STESSA COSA?

Come cantava Edoardo Bennato “E invece no”!

Vediamo di capirci.

Non si può impedirsi di essere coscienti, la coscienza giunge irriflessa ed è un grado di sapere basico, neutro. Io sono cosciente di parlare, di respirare, sono cosciente di compiere delle azioni.

Per fare un altro esempio, gli animali sono sicuramente coscienti di quello che fanno, ma di certo non ne sono consapevoli. Sanno riconoscere un pericolo e lo sanno evitare, ma non sanno capire autonomamente i loro meccanismi d’azione, nel profondo.

Perché non ne sono consapevoli?

La consapevolezza è quella capacità di discernere, di definire e di stabilire delle relazioni tra la nostra coscienza e la nostra volontà.

La consapevolezza ci apre alle motivazioni dell’agire nostro e degli altri e ci fornisce l’abilità di saper controllare la realtà.

Il controllo ci porta ad evitare o a buttarsi, ad agire con circospezione.

COME SI NUTRE LA CONSAPEVOLEZZA?

Mentre la coscienza è sempre uguale a se stessa, la consapevolezza è dinamica, in espansione, la si può esercitare, la si può migliorare. La si nutre in primis con la conoscenza (più si conosce e più si valutano le cose in modo diverso).

La lettura, l’osservazione, la scrittura rientrano in questo processo di conquista della consapevolezza, attraverso la sedimentazione.

SEDIMENTARE, APPRENDERE, AGIRE

L’azione o l’inazione è poi il risultato dell’avere appreso. E’ chiaro che ciò che ci mette in tranquillità non è tanto ciò di cui siamo coscienti di poter fare, semmai il perché lo facciamo.

Conoscendo i motivi del nostro agire/non agire siamo perfettamente in equilibrio con noi stessi.

Se sappiamo perché non agiamo possiamo lavorare per poter cambiare se vogliamo agire.

Se ci rendiamo conto perché una parte di noi ci scappa di mano, va in una direzione controvento, possiamo scacciarla o amarla e riprendercela per farci pace.

E via dicendo…..

E IN TUTTO QUESTO LE STORIE RACCONTATE COSA C’ENTRANO?

Ascoltare, farsi ascoltare è il nostro specchio, il nostro flash che ci riporta a situazioni vissute o da vivere. In fondo siamo sempre bambini, abbiamo bisogno di imitare qualcuno per migliorare.

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