E’ un ennesimo passaggio televisivo quello del film che canale 34 propone stasera, venerdì 16 luglio.
Non sai cosa vedere stasera in TV?
Bene……
Maledetto il giorno che t’ho incontrato di Carlo Verdone è forse il film che racconta meglio il destino e il ruolo del maschio beta italiano. Per anni ho amato i personaggi di Verdone (capirai, porta il mio nome!) senza capire perché. Personaggi consolanti, nei quali mi identificavo.., Oggi però riconosco che questo modello di uomo non può essere l’unico nel quale riconoscersi. In Verdone c’è tutta una poetica del negativo, c’è l’eroismo della negazione e della coscienza infelice, c’è l’isterismo e lo scacco della civiltà moderna, c’è la crisi del maschio.
Ed infatti il Bernardo Arbusti di Maledetto fa dei suoi guai e delle sue nevrosi un punto di forza. Mi sono sempre piaciuti i perdenti perché i perdenti sono più autentici, non c’è altro oltre loro….e sono testimoni viventi dell’imperfezione e del caso dell’esistenza.
Ma è possibile conquistare una donna con gli psicofarmaci? E’ possibile unirsi nel disagio? Due persone deboli e bisognose possono farsi forza l’una con l’altra?
Stasera in TV, queste sono le domande che il racconto del film cerca di mettere in piedi. Un giornalista che si sente un fallito, piantato dalla compagna, ma con grandi sogni, l’idea di pubblicare un libro sulla storia di Jimi Hendrix , soffre di distonia neurovegetativa incontra una donna altrettanto nevrotica, Camilla, (Margherita Buy). Lui è di nuovo l’apoteosi del maschio insicuro, insoddisfatto, ipocrondriaco….femminile…..(di lui si pensa che non abbia le palle); lei schizzata, ma con più carattere di lui, pasticciona, una ne pensa e cento ne combina. Non trova di meglio che innamorarsi del proprio psicanalista, per peccare di originalità.
Il vittimismo ansioso da sceneggiata, tipico di Verdone, si sposa molto bene col pragmatismo di una donna post-femminista, che sa quello che vuole, ma che non riesce a capire come e si perde nei meandri degli attacchi di panico.
Stasera in tv, l’inettitudine è il piatto forte del film. Riusciranno i nostri eroi a…….???
Come in tutte le commedie che si rispettano, anche in Maledetto il giorno che t’ho incontrato, c’è un po’ il gusto sadico per la disgrazia e per l’insuccesso, per il voyeurismo del litigio. Quando lo vidi per la prima volta mi colpii soprattutto la trasformazione di Bernardo, che, finalmente, mostra le palle quando si mette a picchiare di santa ragione il compagno della sua amica Camilla. Essere definito un “biografo di Rita Pavone” al cospetto del grande Jimi Hendrix da un vetusto e spocchioso regista teatrale…bé…è una buona ragione per provocare il prurito alle mani.
Lo psicofarmaco è il feticcio del film, la pasticca-buona, la panacea di tutti i mali, come una magnifica droga benedetta da Dio. Ancora una volta dal male si vuole trarre un bene.
Bernardo- Verdone si racconta con ombre di serietà, di tristezza…..è il Verdone quasi giunto alla mezza età, ancora non anziano, ma neanche giovane. Voleva finalmente celebrare la sua ipocondria, forse per sdrammatizzarla o esorcizzarla. Come un vero artista romantico pieno di sé che si rispetti.
DA CONSIGLIARE PERCHE’
- Verdone, dopo Compagni di scuola, ha fatto uno dei suoi film più psicanalitici, alla Woody Allen.
- Se hai sofferto di ansia, panico o depressione è il film che fa per te.
- Non è il solito film incentrato sulla romanità. Molte scene sono girate in Cornovaglia e a Milano.
- E’ un film che insegna come NON conquistare una donna e a impararne dai fallimenti.
- E’ un film a modo suo avvincente.
- Non si ride troppo, ma non si piange troppo.
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