Da Franca Viola a Elodie.
Giorno diverso, donne diverse, incommensurabili.
La donna di questo 24 settembre è proprio Elodie che esce col suo nuovo pezzo in videoclip, intitolato Vertigine (Visual), per la regia di Attilio Cusani.
Video essenziale e sobrio, nelle sue immagini, che, neanche farlo apposta, con Franca Viola forse ha un punto in comune: i vincoli che restringono la libertà.
In Vertigine la libertà negata ci è presentata attraverso delle corde, intrecciate e annodate ad arte sulla schiena della cantante, dal maestro di shibari Davide La Greca.
E’ per me un onore e un piacere poter citare Davide, personaggio noto e indiscusso dell’arte bondage italiana, ora resa al servizio di un testo e di una serie di immagini che commentano la musica.
Il bondage, questa volta si presta a essere metafora delle catene della solitudine, in cui la protagonista della canzone riversa.
Sola con me confusa
Ma le corde hanno anche il paradosso di essere anche veicolo di libertà (eh sì!) , possono essere cioè le chiavi dell’uscita da sé, la costrizione come forma di superamento razionale e terreno, il subspace, in gergo. Il superamento di uno stato di coscienza che inizia e prosegue da fermi, in una condizione di privazione, di arresto. In questa fermata si possono cogliere le proprie sensazioni più profonde e…..volare via.
E infatti non occorre ricordarlo…
Sento ancora la vertigine
Sento ancora la vertigine
Vertigine nella solitudine, oltre la solitudine, staccandosi lentamente, separandosi dal corpo libero, che Elodie rivede davanti a sé in uno specchio come in un film.
Siamo diamentralmente all’opposto di Guaranà, il tormento (one) estivo (senza corde) del 2020.
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